… continua dalla prima parte
L’articolo revisiona i risultati di 21 studi la maggior parte si focalizzano su ritiri di meditazione Vipassana, il principale sentiero di pratica di consapevolezza da cui derivano i moderni interventi basati sulla mindfulness. I risultati della meta-analisi mostrano con chiarezza come partecipare a un ritiro di meditazione sia in grado di favorire un miglioramento su molti parametri tra i quali una riduzione dei sintomi d’ansia, di umore depresso e dei livelli di stress soggettivamente percepiti. Non solo, tra i risultati riportati si sono osservati anche un miglioramento della qualità della vita e una maggiore capacità di gestire e non fari sopraffare dalle proprie emozioni disturbanti. Di grande interesse è il fatto che i risultati osservati non solo erano chiaramente visibili al termine del ritiro ma in media tendevano anche a mantenersi a distanza di alcuni mesi, suggerendo quindi come tali miglioramenti non siano solamente legati al periodo di stacco dalla propria vita quotidiana ma possano permanere anche a distanza di tempo.
Inoltre, è interessante notare come i risultati maggiori si siano osservati proprio nei meditatori novizi, i quali mediamente riportavano, all’inizio del ritiro, maggiori livelli di ansia, stress e umore deflesso, e avevano maggiori difficoltà a regolare le proprie emozioni. Questo ritrovamento suggerisce che anche un primo approccio alla pratica di consapevolezza tramite il ritiro possa essere fattibile e utile per la maggior parte delle persone, anche coloro che sono alle prime armi. Infine, è interessante notare che al termine del ritiro i partecipanti riportavano maggiori livelli di consapevolezza, accettazione, stabilità emotiva e auto-compassione e che gli incrementi di tali variabili erano largamente correlati ai benefici clinici osservati.
Degno di nota è anche il fatto che, stando ai risultati osservati, l’efficacia del ritiro di meditazione nel portare ai risultati osservati sembra essere significativamente maggiore rispetto a quella osservata in alcuni gruppi di controllo tra cui gruppi di supporto, di discussione o un periodo di vacanza. Non solo, secondo i risultati della meta-analisi, sembrerebbe che, tra le persone che completano i ritiri di meditazione, l’intensità dei benefici osservati sarebbe addirittura leggermente superiore a quella che si osserva nei tradizionali percorsi di mindfulness di gruppo della durata di 8 settimane. Se, infine, ci fossero delle preoccupazioni riguardanti l’eccessiva durata delle ore di pratica, è importante sottolineare che mai nessuno, durante un ritiro di pratica di mindfulness, viene spinto oltre ai propri limiti. Si può interrompere per poi riprendere la pratica in ogni momento e l’alternanza delle pratiche statiche e in movimento permette di prendersi cura del proprio corpo mentre nel contempo si cerca di calmare la mente e riportare l’attenzione al momento presente. In conclusione, nel momento in cui si sentisse il bisogno di staccare e ci si potesse prendere un periodo di qualche giorno, perché non provare?
Per approfondire vi consiglio questo articolo.
Alberto Chiesa