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A partire dagli anni 70/80 è stata tentata un’educazione basata sul principio di Non-autorità. Si credeva che bastassero i principi di amore, comprensione, creatività e libertà per crescere adeguatamente i bambini.

Secondo questa prospettiva ogni bambino aveva la propria strada da seguire fin dalla nascita. Questo sentiero interno non doveva essere deviato in alcun modo da elementi esterni poiché questo avrebbe voluto dire privare il ragazzo di una felice vita futura.

Il modello educativo degli anni 70 è fallito miseramente. I ragazzi cresciuti in questo modo presentavano problemi e sofferenze maggiori rispetto a quelli con un’educazione tradizionale. Le conseguenze negative di quest’educazione sono state molteplici:

  • Minor autostima: per sviluppare un senso di valore c’è bisogno di fare esperienza  delle difficoltà e delle modalità per superarle,

  • bassa tolleranza della frustrazione,

  • ridotta capacità d’adattamento.

Inoltre questo tipo di educazione genera una notevole frustrazione nel genitore perché i figli risultano incapaci di sopportare qualsivoglia tipo di limiti e regole.

Anche nel caso della Non-autorità, si è visto necessario un cambiamento in grado di individuare una nuova forma di autorità che, da una parte, sia in grado di riempire il vuoto di “potere” lasciato dalla caduta della sua forma tradizionale e, dall’altra, sia in grado di fornire ai bambini la possibilità di sperimentare il fallimento e il limite in modo costruttivo .

-continua-

Dott. Orioli Alessandro Alberto.