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L’omeopatia – dal greco “omoios” (simile) e “pathos” (malattia) – è una pratica di medicina alternativa, di carattere olistico, che nasce dai principi messi a punto nel XIX secolo dal medico Samuel Hahnemann, alla cui base troviamo il principio di similitudine, secondo il quale, per curare una certa malattia, sarebbe necessario utilizzare la sostanza (principio omeopatico) che normalmente produce la malattia stessa, ma in maniera diluita o dinamizzata (principio delle diluizioni infinitesimali, secondo cui l’azione dei medicamenti aumenta progressivamente con il diminuire della dose).

Per guarire una malattia, bisogna somministrare all’individuo che ne è affetto, un rimedio che gli provocherebbe, se fosse sano, la malattia che lo affligge.

(Christian Samuel Friedrich Hahnemann)

 

La massima diffusione di questa pratica si è avuta durante l’Ottocento, periodo in cui risale la creazione del primo ospedale omeopatico in Romania; in quegli anni nacquero numerose scuole mediche omeopatiche in tutta Europa e negli Stati Uniti, ma, con lo sviluppo della medicina scientifica, molti persero entusiasmo nell’omeopatia; c’è poi stata una ripresa di questa pratica alla fine del Novecento, grazie all’interesse per la medicina alternativa in generale, e oggi viene considerata un supporto a quella scientifica.

L’idea di base dell’utilizzo di medicinali omeopatici è quella di ripristinare un equilibrio destabilizzato dalla malattia, in un’ottica di unitarietà dell’individuo, coniugando il trattamento di mente e corpo per ritrovare il proprio benessere.

 

La malattia non è una crudeltà e nemmeno un castigo, ma unicamente un correttivo: è lo strumento di cui si serve la nostra anima per indicarci i nostri errori, per impedirci di commetterne altri e per riportarci sulla via della luce dalla quale non avremmo dovuto mai allontanarci.

(Eduard Bach)

 

Tra le malattie trattate più spesso attraverso rimedi omeopatici troviamo le allergie e le malattie dermatologiche, l’ansia e lo stress, l’asma, gli stati influenzali e le infiammazioni delle vie respiratorie.

L’omeopatia è una medicina naturale, infatti deriva dal mondo animale, vegetale e minerale le sostanze che utilizza.

In natura l’azione e la reazione sono continue. Tutto è legato a tutto. Niente è separato. Tutto è collegato, interdipendente. Ovunque, ogni cosa è collegata a tutte le altre. Ogni domanda riceve la risposta che le corrisponde.

(S. Prajnanapada)

 

Esistono due tipologie di medicinali omeopatici: quello unitario, che contiene un’unica sostanza diluita e dinamizzata, e quello complesso, che invece è costituito dall’associazione di più sostanze che operano sinergicamente per contrastare una certa patologia.
La scienza spiega l’efficacia dei trattamenti omeopatici con il cosiddetto “effetto placebo”, ovvero l’utilizzo di sostanze che di per sé non provocano particolari conseguenze in coloro ai quali vengono somministrate, ma al contempo hanno un effetto di carattere psicologico, ovvero inducono il paziente a credere di aver ricevuto un farmaco e, dunque, di beneficiarne in termini di guarigione.

Un aspetto rilevante è l’attenzione che il medico riserva alla relazione col paziente: i medici omeopati infatti lavorano anche sugli aspetti psicologici del malato, costruendo un rapporto di dialogo e fiducia che si riflette sicuramente nei benefici legati alla relazione medico-paziente.
L’individualizzazione che ne deriva, ovvero l’elaborazione di cure altamente personalizzate rispetto alla storia del singolo paziente, può senza dubbio essere una chiave di fondamentale importanza per il percorso verso la guarigione.
L’omeopatia può dunque essere considerata un ottimo supporto alla medicina scientifica.

 

di Elena Pane