Più la codifica è strategica e approfondita, più il solco di memoria risulta ben scavato, proprio come l’immagine di un solco nella terra, che lascia intravedere il percorso da intraprendere al viandante, anche dopo molto tempo dal momento in cui il solco è stato scavato. Questo accade se il solco di memoria è stato “scavato” strategicamente, attraverso “associazioni”, di tipo semantico, fonologico o formale.
Questo principio è valido per tutti.
Il tipo di memoria che l’emisfero sinistro usa, però, è essenzialmente differente dal tipo di memoria che viene utilizzato dall’emisfero destro: l’emisfero sinistro segue modalità sostanzialmente verbali, mentre il destro necessariamente visive.
La memoria verbale fa capo ad un magazzino sicuramente più organizzato, metodico, dettagliato, pieno di cassetti e scoparti, pieno di connessioni logiche e razionali, ma allo stesso tempo meno “efficace” in termini di durevolezza dell’informazione prima di cadere nell’oblio.
La memoria visiva, utilizzata dall’emisfero destro, invece, fa capo ad un magazzino di memoria molto poco strutturato, senza cassetti, più olistico e globale, dove tutto viene condensato e accorpato insieme sotto forma di innumerevoli immagini; questo tipo di magazzino, però, crea solchi molto più duraturi e profondi perché si basa sulle immagini , vivide, colorate, in movimento, realistiche e concrete.
L’emisfero sinistro si fonda su astratte lettere, piccoli frammenti dettagliati che insieme compongono parole che si riferiscono a significati di senso compiuto; vi sono quindi due passaggi da compiere prima di poter mentalizzare un “senso concreto”. L’emisfero sinistro, che è il secondo emisfero a svilupparsi come abbiamo già visto, è molto più artificiale; il linguaggio stesso è un artificio, creato ed inventato dalla mente umana, non esistente aprioristicamente in natura. Per questo motivo è tanto più sofisticato quanto complesso e meno infallibile. Inoltre, l’emisfero sinistro “pensa a parole”, pensa quindi con una velocità pari a quella utilizzata per pronunciare una frase oralmente; pensa quindi in modo molto più lento dell’emisfero destro.
A parità di una frase pensata con l’emisfero sinistro, l’emisfero destro pensa dalle 400 alle 2000 immagini! Ecco perché l’emisfero destro è molto potente, potrebbe essere paragonato ad una Ferrari. Esattamente come una Ferrari, però, può facilmente ribaltarsi se non la si sa guidare bene, se non la si conosce bene, se non si è ben consapevoli del suo funzionamento.
Allo stesso modo l’emisfero destro è potente, veloce, ricco di solchi di memoria profondissimi, intuitivo, brillante, esplosivo, creativo! Un ragazzo DSA contiene per questo motivo un enorme talento, spesso non considerato dal sistema scolastico nozionistico e verbale Occidentale (o dal sistema mondo in generale perché nessuno gli insegna come utilizzarlo), come farlo fruttare.
Tutti gli richiedono di sforzare “la gamba zoppa”, ma nessuno gli presenta il suo vero talento, nessuno punta sulla sua gamba sana.
I lati di una medaglia sono sempre due e sono sempre opposti: dobbiamo guardarli entrambi e scoprire qual è il lato della luce, senza focalizzarci sull’ombra.
Monica Crivelli