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Un’azienda, così come ogni sistema, è un insieme costituito da diversi elementi in relazione tra loro, che condivide uno scopo comune raggiungibile attraverso azioni collettive coordinate. Ciò significa che ciascuna parte, nessuna esclusa, è fondamentale per il funzionamento della totalità.

Per descrivere le organizzazioni sono state coniate nel tempo diverse metafore, tra cui la metafora dell’orchestra di Peter Drucker, uno dei maggiori esponenti di management. Immaginiamo quindi di paragonare un’azienda ad un’orchestra musicale. Innanzitutto, possiamo notare delle analogie strutturali, poiché in entrambe ritroviamo una suddivisione di ruoli e di compiti e una gerarchia con a capo un direttore che si occupa di coordinare l’intero gruppo. Il prodotto di questo coordinamento sarà una melodia e questa sarà tanto più gradevole, ricca e variegata quanto più ciascuno si sentirà responsabile del proprio pezzo, svolgendolo al meglio delle proprie capacità.

Questo ci fa comprendere quanto sia importante non solo prestare attenzione al proprio compito e affinare le proprie competenze relativamente alla mansione specifica che compete a ciascuno, bensì essere consapevoli che si è parte di un qualcosa di più grande, di un contesto più ampio, che funziona se tutte le parti funzionano. L’attenzione, dunque, deve essere rivolta sia alle soggettività ma, allo stesso tempo, anche al sistema.

Secondo la Psicologia della Gestalt “Il tutto è diverso dalla somma delle sue parti”. La totalità, infatti, possiede delle qualità che non si ritroverebbero nelle singole parti prese isolatamente le une dalle altre. La visione sistemica ci porta a riflettere sul fatto che il tutto possa essere qualcosa in più rispetto alla somma delle parti, ovvero che ci possano essere proprietà emergenti, ma anche che il tutto possa essere qualcosa in meno della somma degli elementi, ovvero potrebbero esserci dei vincoli che comporterebbero un’inibizione di qualità presenti nelle parti singole.

Se pensiamo, ad esempio, ad una squadra sportiva, essa sarà costituita da un insieme di singoli giocatori, ciascuno con il suo ruolo, la sua posizione all’interno del gruppo, il suo talento, i suoi limiti ecc. Per raggiungere l’obiettivo comune, in questo caso vincere la competizione sportiva, la somma delle singole qualità degli atleti non basta, è necessario il vero e proprio gioco di squadra ovvero l’intesa, il supporto e la fiducia reciproci, la comunicazione efficace, in sintesi una buona relazione tra i soggetti.

La non equivalenza tra somma delle parti e il tutto sottolinea perciò l’importanza delle relazioni intercorrenti tra le singolarità. La dimensione relazionale gioca un ruolo di rilievo nel funzionamento dell’intero. L’ascolto, il rispetto, il confronto reciproco sono solo alcuni degli ingredienti che permettono un dialogo fecondo in un’organizzazione. Inoltre, anche se la specializzazione ha portato molteplici benefici in ambito organizzativo, un’integrazione delle conoscenze e delle competenze potrebbe risultare molto utile ed importante, poiché avrebbe delle ripercussioni positive sulla comunicazione e relazione tra reparti e soggetti che si occupano di compiti diversi.

Avere in mente con maggiore chiarezza anche la parte dell’altro permette di rispondere meglio alle sue esigenze, di capirsi maggiormente e di confrontarsi in modo più utile e proficuo, mettendo in circolo idee funzionali ed innovative. Integrare i saperi e le competenze significa arricchirsi e crescere come soggetto, significa implementare i rapporti interpersonali professionali e, al tempo stesso, significa crescere e migliorare come organizzazione, come orchestra, come squadra.

Dott.ssa Sara Visigalli