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Il potenziamento cognitivo ha come obiettivo potenziare i processi di pensiero sviluppando e stimolando le funzioni coinvolte. I processi intellettivi possono essere modificabili, educabili e rieducabili grazie all’influenza di mediazioni educative efficaci. L’organismo, per sua natura, va incontro ad una serie di mutamenti, dovuti a maturazione e cambiamenti strutturali, che non si riferiscono ad eventi isolati. La condizione perché avvenga la modificabilità è l’analisi attiva da parte del bambino degli stimoli provenienti dall’ambiente in interazione tra due elementi: il bambino stesso e l’adulto “mediatore di conoscenza”. Stimolare l’apprendimento significa modificare la struttura delle competenze possedute e i legami tra esse. La teoria della modificabilità cognitiva (sostenuta da più autorevoli studiosi) porta con sé, infatti, il concetto di processo e incoraggia lo sviluppo di particolari operazioni necessarie per rendere i processi medesimi differenti. Si integrano progressivamente informazioni nuove, riorganizzando la mappa dei concetti già elaborati e le relazioni tra i contenuti, rendendo elastici gli apprendimenti attraverso la creazione di collegamenti.