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Chi l’avrebbe mai detto, passato, che un giorno ti avrei pure ringraziato?

Sei stato veramente un “cane” con me.

Mi hai fatto tanto soffrire.

Sei entrato nella mia vita senza fartene accorgere, “alla chetichella” e, una volta impadronitoti di me, non hai più avuto pietà.

Hai approfittato della mia dolce personalità, della mia poca autostima, della mia arrendevolezza ed era inevitabile che io mi trovassi in breve tempo avvinghiata a te.

Tu lo sapevi, sapevi di essere il più forte e sapevi anche di trovare in me quell’ambiente a te tanto consono per alimentare la tua potenza.

Io non ce l’ho fatta a reggere il confronto, sono caduta subito ai tuoi piedi appena ti sei presentato…è stato come un colpo di fulmine: è bastato un attimo per avvertire un trasporto totale e completo di tutta quanta me stessa nei tuoi confronti.

Poi il tempo, costante ed inesorabile, è trascorso, e tu, inesorabile, ti sei presentato più volte alla mia porta per accertarti che non ti avessi dimenticato.

Sai però cosa ti dico, caro amico?

Io mi sono letteralmente “stufata” di te, sono stufa delle tue sorprese, sono stufa dei tuoi raggiri, delle tue “toccate e fughe” e soprattutto sono stufa di sentirmi vincolata da te.

Ti senti tanto imbattibile? Io, fossi nei tuoi panni, mi fermerei a meditare: chi prende più forza in questa esperienza di coppia? Tu o chi poi, raggiunto il limite della sopportazione, prende coscienza di sè, delle proprie potenzialità ed incomincia, come me, come altri, ad acquisire la volontà di non rimanere più succube?

Chi più di me, più di tutte le vittime, potrà mai sentirsi più potente se, nel guardare avanti, abbiamo saputo abbattere le sbarre dentro le quali tu tenevi imprigionate le nostre menti?

Bene carissimo, forse non ti resta che “abbassare la cresta”, “mettere la coda fra le gambe” e uscire dalla porta della mia vita.

Non ti porto né rancore, né odio ma semplicemente ti saluto e…chi l’avrebbe mai detto?! Ti ringrazio!

GRAZIE perchè mi hai dato di crescere interiormente.

Una cosa ancora:

GRAZIE perchè ora sono più forte

GRAZIE perchè ora so dire di “NO”

GRAZIE perchè ora sono più autentica

GRAZIE perchè apprezzo, amo di più la VITA.

uno dei tanti sconforti della vita è pensare “Perchè a me?”.

Ma perchè non pensare “Perchè non a me?”

Tratto dal libro “Immagine riflessa” di Mapelli Ester

Postato da:

Dott.ssa Crivelli Monica – Psicologa, Neuropsicologa, Psicoterapeuta costruttivista