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Sembra davvero assurdo pensare che in Italia ci siano persone che muoiono di fame, eppure è così. La vera assurdità è scoprire che non è il cibo il reale problema. Per queste persone la morte pesa circa 30 kg.

Questo peso ha l’aspetto di un corpo scarno, di ossa visibili e percepibili al tatto, di un viso spento e scavato. Tuttavia il peso più grande è quello che non si vede, quello che si nasconde dietro quei 30 kg. È il peso di non essere mai abbastanza, di voler sempre più scomparire per essere viste, per essere amate.

È ancora molto frequente l’idea che il cibo sia il vero problema che accomuna queste persone. Nell’immaginario comune è quasi innaturale pensare che ci si possa lasciar morire in questo modo, scegliendo di non mangiare. Purtroppo l’apparenza nasconde qualcosa di più profondo. La fame che accomuna queste persone è una fame d’amore e non si può saziare con il cibo. Per questo tali condotte sono riconosciute dei veri e propri disturbi mentali, definiti con il nome di Disturbi del Comportamento Alimentare.

La persona non sceglie liberamente di non mangiare. Quando i pensieri negativi, le emozioni dolorose e le sofferenze psicologiche diventano troppo pesanti da sopportare, la persona si somministra un’auto-cura per non sentire ciò che vive dentro di sé, concentrandosi su ciò che appare fuori da sé: la propria immagine corporea.

Spesso le persone che sviluppano questo disturbo cominciano con una dieta dimagrante. Tutto ciò che apparentemente desiderano è migliorare e controllare la loro immagine. Si illudono che cambiando il proprio corpo sia possibile cambiare la propria vita, cambiare gli altri, cambiare la realtà. Ed è così che il cibo viene minuziosamente pesato, le porzioni ridotte, le calorie calcolate ossessivamente. In breve tempo, il bisogno di controllo che le guida diventa una catena che le imprigiona nel loro stesso corpo, un corpo che arriva a toccare i 30 kg e che sfiora la morte. C’è la paura di toccare il fondo, di morire, ma c’è anche la paura dei lutti, degli abbandoni, degli abusi e dei maltrattamenti che continuano a pesare come macigni dentro queste persone.

I Disturbi del Comportamento Alimentare sono un modo per comunicare qualcosa di più profondo. Bloccare la mente sul peso corporeo consente di distogliere l’attenzione dal sentire l’emozione dolorosa causa del malessere. Arrivare a comprendere di aver bisogno di aiuto è il primo passo verso la consapevolezza delle reali cause fonti del disagio.

Solo grazie ad un accurato percorso psicologico, la persona potrà entrare in contatto con le emozioni dolorose, accettandole e permettendosi di sentirle e viverle. A quel punto il peso della sofferenza e la paura della morte inizieranno ad attenuarsi e ad assumere una nuova immagine, un’immagine vivida e leggera, perché la felicità non ha peso.

A cura di Francesca Menchi