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LA COMUNICAZIONE

La comunicazione è il processo mediante il quale avviene una trasmissione di informazioni da un individuo ad un altro secondo le regole condivise di un determinato codice.

Elementi fondamentali del processo comunicativo sono un emittente (colui che trasmette il messaggio),  un destinatario (colui che riceve il messaggio),  un codice (frutto di regole convenzionali),  un canale (il mezzo attraverso il quale il messaggio viene trasmesso) e,  infine,  il messaggio (ciò che viene veicolato da un individuo all’altro).  Un aspetto fondamentale del processo è il feedback che il destinatario rimanda all’emittente,  trasformando il tutto in un sistema circolare dove i due interlocutori calibrano il discorso in base alle risposte dell’altro.

È impossibile non comunicare,  così recita il primo assioma della Teoria della Comunicazione sviluppata da Paul Watzlawick e dagli altri studiosi della scuola di Palo Alto in California;  anche quando siamo in silenzio, noi stiamo trasmettendo un messaggio.

Questo è vero perché la comunicazione non è fatta solo di parole (comunicazione verbale),  ma esistono anche una comunicazione paraverbale (tono, ritmo, volume, elementi prosodici…)  e una comunicazione non verbale.

La comunicazione è fondamentale nella nostra vita ed è ciò che ci caratterizza maggiormente in qualità di esseri umani;  comunichiamo sempre,  con gli altri e,  in primis,  con noi stessi,  pertanto è importante sviluppare una buona qualità comunicativa.

GLI STILI COMUNICATIVI

Gli stili comunicativi rappresentano la gamma delle possibilità comunicative interpersonali e tradizionalmente sono :  stile passivo,  stile aggressivo,  stile manipolativo e stile assertivo.

STILE PASSIVO

La persona che ha una prevalenza di stile passivo tende a nascondere le proprie emozioni e a subire quelle altrui,  solitamente ha una bassa autostima e si lascia trasportare dagli eventi;  mette da parte quelli che sono i suoi bisogni pur di accontentare gli altri,  probabilmente perché questo,  secondo la persona passiva,  è un modo per guadagnarsi la stima e l’approvazione dall’esterno.  Difficilmente esprime la propria opinione su qualcosa,  accetta incondizionatamente ciò che dicono gli altri e non si espone nelle discussioni.

Desidera a tutti i costi evitare il conflitto,  non gli piace prendere decisioni e detesta fare richieste agli altri.

STILE AGGRESSIVO

La persona che applica uno stile comunicativo di questo tipo riesce quasi sempre a far prevalere la sua opinione e a realizzare ciò che desidera,  ovviamente a discapito dei bisogni altrui;  ama la discussione e cerca di farsi rispettare mediante una comunicazione violenta,  generando un clima di disagio e,  spesso,  rovinando i rapporti interpersonali.

Tende a imporsi sugli altri,  lascia poco spazio agli interlocutori,  vuole avere sempre ragione,  non ascolta ciò che le persone hanno da dire perché è convinto,  mancando di obiettività,  che la sua posizione sia la migliore;  non accetta il fallimento,  interrompe in continuazione perché ciò che ha da dire è più importante,  giudica o critica le altre persone e difficilmente modifica la propria opinione.

STILE MANIPOLATIVO

Lo stile manipolativo ha lo stesso obiettivo dello stile aggressivo,  ovvero quello di far prevalere le proprie ragioni su quelle altrui,  ma il manipolatore lo fa in una maniera più subdola,  ovvero agendo affinché gli altri si comportino o la pensino come desidera lui.

Esistono diverse tecniche di manipolazione,  per esempio il far sentire gli altri inferiori o in difetto,  oppure colpevolizzandoli di qualcosa.

Lo scopo dello stile manipolativo rimane sempre il win di chi lo adotta,  indipendentemente dai bisogni del suo interlocutore.

STILE ASSERTIVO

L’assertività consiste nella capacità di esprimere in modo chiaro ed efficace le proprie emozioni e opinioni senza tuttavia prevaricare l’interlocutore. L’obiettivo è pertanto identico a quello degli stili aggressivo e manipolativo, con la differenza che non si aggredisce né si manipola l’altro,  perché l’espressione di sé avviene sempre nel rispetto della persona che si ha di fronte;  si tratta infatti di un win-win:  non solo raggiungo il mio obiettivo,  ma accolgo anche il tuo e insieme,  trovando eventualmente un punto di incontro,  raggiungiamo ciascuno la propria meta.

Lo stile assertivo implica sicuramente un forte senso di auto-efficacia alla base,  ovvero la valutazione obiettiva,  e non svalutativa,  che ognuno fa su di sé,  sulle proprie capacità e sulle proprie possibilità di raggiungere gli obiettivi.

Una persona assertiva ha anche una buona intelligenza emotiva perché è in grado non solo di comprendere ed esprimere le proprie emozioni,  ma anche di comprendere e rispettare quelle altrui;  attua un ascolto attivo e aperto,  è disponibile nei confronti delle altre persone e a cambiare la sua opinione se riconosce che il punto di vista dell’interlocutore sia migliore del proprio.  Non si fa manipolare,  ama e ricerca la discussione positiva e la collaborazione,  ha un’autostima piuttosto elevata.

CONCLUSIONE

Questi stili sono delle preferenze che ciascuno di noi adotta a seconda dei contesti,  degli interlocutori e degli obiettivi:  non esiste una persona totalmente aggressiva o totalmente passiva. Ogni persona è flessibile rispetto al tipo di comunicazione che applica,  costruendo il proprio equilibrio comunicativo.

Ovviamente lo stile più efficace è quello assertivo,  poiché garantisce non solo il raggiungimento dei propri obiettivi nel rispetto di quelli altrui,  ma aiuta anche a costruire relazioni interpersonali positive e a migliorare la propria intelligenza emotiva e la propria autostima.

Elena Pane