Moltissime persone oggi dicono: “Ho l’ansia!”, con il risultato che questo termine venga inevitabilmente abusato ed utilizzato quindi per definire qualsiasi tipo di malessere emotivo e/o relazionale, perdendosi così il vero significato di questa parola.
La definizione corretta è la seguente:
“L’ansia è un’emozione primaria e rappresenta una parte necessaria di risposta ad uno stress”.
Si tratta di uno stato psichico, prevalentemente cosciente, caratterizzato da una sensazione di intensa preoccupazione o paura relativa appunto ad una situazione di stress per l’individuo. L’ansia è una complessa combinazione di emozioni che includono paura, apprensione e preoccupazione ed è spesso accompagnata da sensazioni fisiche come palpitazioni, dolori al petto e/o respiro corto, nausea, tremore interno.
Si distingue dalla paura vera e propria perché l’ansia può essere aspecifica, vaga, conseguente ad un conflitto interiore.
Si distingue altresì dalla depressione: la persona ansiosa rimugina continuamente su scenari catastrofici che riguardano eventi o situazioni che si dovrebbero verificare a breve termine, mentre la persona depressa non ha paura del futuro poiché pensa che già a priori andrà tutto male.
L’ansia e le sue componenti
L’ansia è caratterizzata da varie componenti:
- Cognitiva che prevede l’insorgere di aspettative di un pericolo diffuso ed incerto.
- Somatica per la quale il corpo si prepara ad affrontare una minaccia: la pressione del sangue e la frequenza cardiaca aumentano insieme alla sudorazione mentre le funzioni del sistema immunitario e di quello digestivo diminuiscono.
- Emotiva per cui l’ansia provoca un’intensa sensazione di paura o panico.
- Comportamentale a causa della quale possono manifestarsi atteggiamenti o veri e propri agiti sia volontari sia involontari mirati alla fuga o all’evitamento della fonte dell’ansia.
In ogni caso va chiarito che l’ansia, come suddetto, è un’emozione primaria, comune a tutti, proprio come la felicità, la tristezza e la rabbia; non sempre è patologica.
Risulta patologica se continuativa, se, ad esempio, frequentemente si vivono:
- Sensazione costante di pericolo
- Apprensione
- Difficoltà di concentrazione
- Tensione fisiologica
- Problemi di memoria
- Disistima nei propri confronti
- Inquietudine e moti di rabbia
- Stato di preoccupazione continua ed esasperata
- Disturbi digestivi, nausea e diarrea
- Difficoltà ad addormentarsi e qualità del sonno disturbata
- Respiro affannoso, palpitazione e sudorazione
Un disturbo d’ansia vero e proprio va diagnosticato e curato da esperti qualificati, psicologi e/o psichiatri, che aiutano la persona a comprendere e poi risolvere il problema in tutta la sua complessità.
Elena Mulone