fbpx

Luglio 1969, data storica per l’esplorazione spaziale: il primo uomo a posare i piedi sul suolo lunare.
È il punto di svolta della concezione umana sulla realtà che lo circonda: qualsiasi cosa che prima era impossibile, ora diventa possibile.
“Un piccolo VOLO per l’uomo, un grande VOLO per l’umanità”: perché cambiare la parola “passo” con “volo”?
Partiamo dicendo che la parola “volo” vuole sottolineare il fantastico effetto farfalla: ogni piccola azione, effettuata al fine di raggiungere ciò che si pensa che sia irraggiungibile (come la luna), genera degli effetti e
dei cambiamenti sempre più grandi che permettono di avvicinarsi sempre più alla meta. Ciò significa produrre dei vortici positivi che spingeranno l’uomo sempre più in alto verso la luna, permettendogli di effettuare un grandissimo volo.

Ma quindi qual è l’associazione del team-building in azienda con l’allunaggio?
La storia, non solo ci insegna a non commettere gli stessi errori, ma anche a perseverare su strade più proficue. Come sappiamo, il merito ad aver portato a termine l’impresa storica è degli astronauti Neil
Armstrong e Buzz Aldrin (con Micheal Collins che rimase in orbita lunare). Ma questa è solo la punta di un iceberg molto molto più grande! Infatti, gli Stati Uniti nella corsa spaziale contro l’URSS erano
tecnologicamente molto indietro, e costituirono il programma NASA per cercare di colmare questo divario.
Fondamentale fu la spinta iniziale data dalla grande forza di volontà. Tutto sembrava impossibile. Quando Kennedy annunciò che entro dieci anni gli USA sarebbero andati sulla luna, tutti gli addetti ai lavori della
NASA impazzirono, pensando fosse una meta irraggiungibile, eppure… Dodici anni dopo, il primo uomo camminò sulla luna. Fu un periodo di infinite riunioni per progettare l’esplorazione spaziale. La situazione di partenza era che nessuno era in grado di attraccare, nessuno aveva mai fatto una camminata nello spazio, non c’erano tute adatte, non esistevano sistemi di comunicazione adatti, nessun razzo era in grado di effettuare un volo di lunga durata e molto altro ancora. Ma, nonostante ciò, sappiamo tutti come si concluse questa entusiasmante storia!
È per questo parliamo di “volo”: il programma lunare è la metafora di come alcuni obiettivi nella vita sembrino così impossibili e lontani da noi (la luna) da non essere raggiungibili. La conquista di nuovi
strumenti necessari ci consente di raggiungere i vari scopi intermedi, che sommati ci permettono di effettuare questo grande volo. Grande volo che può essere svolto solo mediante un lavoro intenso di tutto
il team verso lo stesso obiettivo. Una volta raggiunta la luna si può osservare la Terra, ovvero essere consapevoli di dove si è partiti e rendersi conto di dove si è arrivati. Ciò significa essere in grado di vedere
il grande volo effettuato, risultato di innumerevoli piccoli voli, di molti successi, ma anche di tanti fallimenti.
Tutto ciò che prima era impossibile diventa possibile.
Tra i vari doni lasciati da Armstrong sulla superficie lunare, c’è un pezzo di legno e stoffa appartenente al primo velivolo, costruito e funzionante, dell’umanità (1903). Sessantasei anni dopo il primo volo degli esseri umani, dopo quella piccola prima conquista, siamo riusciti ad arrivare sulla luna.
A dimostrazione di quanto siamo capaci quando lavoriamo insieme e uniamo tutte le forze verso un obiettivo comune. L’unione fa la forza. Piccoli voli di ogni membro di un team fanno in modo che avvenga
un grande volo per tutta la squadra. Ed ogni obiettivo raggiunto porta con sé l’effetto scia di un’onda positiva che va ad alimentare sempre di più la volontà di continuare insieme a camminare tutti verso la
stessa meta: il benessere di ognuno di noi.

Dott. Simone Derosa